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giovedì 3 gennaio 2008

Nuovo blog!!!


Finito l'anno con Blogger, continuiamo su http://emotionalassets.wordpress.com/



mercoledì 19 dicembre 2007

Il Grigio non presenta alcun effetto psicofisiologico…



Di Gianandrea Abbate

Secondo quanto riportano gli studi di molti Scienziati Internazionali, tra cui Luscher nel suo famosissimo libro “Il Test dei Colori”, sono state condotte numerosissime osservazioni registrando le reazioni di un campione di pazienti cui si chiedeva di guardare insistentemente per un certo periodo di tempo un determinato colore. Ne è risultato quanto segue.
Il Rosso produce effetti insospettati facendo registrare un aumento della pressione arteriosa, del ritmo respiratorio e persino del ritmo cardiaco, andando a modificare quindi il funzionamento e le reazioni automatiche del Sistema Nervoso Autonomo.
Sempre Luscher riporta le conclusioni di Hering, che osservò una proprietà statisticamente ricorrente nel funzionamento dei bastoncelli retinali.
La Rodopsina si alterava in un verso quando esposta a colori ad alta frequenza visiva e riprendeva il suo colore naturale se esposta a colori con opposta frequenza visiva.
Gli effetti erano speculari all’esposizione rosso-verde e giallo-blu.
Il Grigio, ad esempio, tendeva a non creare effetti né catabolici (regressione della rodopsina) né anabolici (progressione della rodopsina) e non presentava alcun effetto psicofisiologico misurabile né alcun attributo Emotigeno, proprio per la sua neutralità e la sua incapacità a livello di frequenza visiva di attivare la rodopsina.
Il Nero rappresentava infine, come ben si sa a livello collettivo, la “negazione del colore”.
Ogni Colore primario tende a produrre reazioni più o meno inconsce in chi ne viene esposto. Le Emozioni collegabili ai Colori sono assolutamente uguali tra individui di una stessa cultura ma anche tra culture diverse o diversissime, naturalmente con rare eccezioni che però confermano la regola totalizzante ed assoluta.
Peraltro, le singole Emozioni Primarie si attivano negli individui nelle stesse aree Cerebrali, registrano tracciati uguali di riconoscimento collettivo e rappresentano quindi una costante antropo-fisiologica trasversale.
Non deve stupire quindi che anche i modi rappresentazionali (figli di diversi stati emozionali) seguano lo stesso tipo di dinamica.

lunedì 17 dicembre 2007

Una solida garanzia di ritorno degli investimenti in comunicazione: intervista a Gianandrea Abbate


Di Gianandrea Abbate

Riporto qui di seguito un’intervista fattami da Laura Lanfranconi per il mensile ADV – Reed Business Information – www.advertiser.it

Non c’è il rischio che la percezione da parte degli individui muti con il variare del contesto? Le reazioni, ad esempio, al colore rosso possono essere soggette a cambiamenti?
Gli elementi della percezione vengono monitorati costantemente anche se in realtà i dati basici sono immutabili, perché fanno parte della fisicità umana. Semmai il colore rosso può essere investito di significati diversi, ma rimane pur sempre un’onda luminosa di circa 800 nanometri e quando impatta sulla nostra retina produce nell’individuo le stesse reazioni.

Quali sono gli errori più comuni che vengono commessi in comunicazione?
La comunicazione si basa sulla forza del “cosa si dice” e del “come lo si dice”, in relazione all’immagine dell’azienda. Gli errori quindi sono generalmente di tre tipi. Può accadere che una comunicazione sia corretta in funzione della merceologia e del prodotto, ma non sia sostenibile rispetto all’azienda e alla sua immagine, o al contrario …

Quindi in che momento della ideazione o della realizzazione di una campagna è utile rivolgersi alla ricerca psicolinguistica?
La verifica psicolinguistica è molto flessibile e usualmente applicata sia a monte, sia a valle della comunicazione.

L’approccio psicolinguistico fornisce anche indicazioni in merito alla tipologia di mezzi da usare?
Sì, abbiamo infatti verificato che alcuni marchi, così come alcune tipologie di prodotti, sono più in sintonia e quindi ottengono risultati migliori con alcuni mezzi e, addirittura, su alcuni canali, piuttosto che altri. E le differenze sono consistenti, arrivano anche al 20-30% in più o in meno.

giovedì 13 dicembre 2007

La comunicazione pubblicitaria in un mondo che cambia. Successi passati e presenti: 500% di gioia


Di Fabrizio Bellavista

Ieri, in quanto socio, ero presente all’incontro dell’International Advertising Association in cui Luca De Meo, neo premiato con l’ "Iaa Excellence in Communication Award", ha presentato la case history “Fiat 500”. Non mi soffermo ad analizzare la campagna, molti lo hanno già fatto prima di me, ma vorrei riportare una serie di emozioni/considerazioni provate lungo il percorso della presentazione…
“Un prodotto dell’amore” ha esordito De Meo e il collegamento con i ‘love-mark’di Kevin Roberts è stato immediato ma quello che più mi ha colpito da subito è stato il linguaggio usato da De Meo, attualmente uno dei responsabili brand più stimati al mondo: non forbito, con vocaboli immediati, rare volte sgrammaticati ma comunque di enorme potenza (anche nella gestualità); ma con lo scorrere della presentazione De Meo, sintonizzato “non verbalmente” con Giovanni Perosino, presente in sala, continua: “quello che ci interessava con questa campagna non era tanto una comunicazione di prodotto ma una vera e propria comunicazione a 360 gradi sulla desiderabilità della nuova azienda Fiat…” e aggiungeva, per sottolineare meglio l’importanza del concetto desiderabilità: “Sì, con questo lancio parliamo di 500% di gioia perchè vogliamo veicolare una nuova percezione del logo che, sempre di più, è vissuto come un marchio sorridente”.

mercoledì 12 dicembre 2007

Il Dalai Lama e le emozioni distruttive


Di Fabrizio Bellavista

Quando sono andato alla conferenza pubblica ‘La pace interiore e la non violenza’ nel pomeriggio del 9 dicembre 2007 per ascoltare dal vivo le parole del Dalai Lama, mi è tornato alla mente il suo lavoro fatto insieme a Daniel Goleman – lo studioso dell’ intelligenza emotiva: dico subito che il mio giudizio sul libro, malgrado l’estremo interesse dell’esperimento (il pensiero occidentale che incontra quello orientale), è abbastanza negativo. Trovo che, oltre allo scrivere esageratamente prolisso e poco usability dell’autore californiano, non c’è stato quel salto ‘alchemico’ che avrebbe potuto fare di questo libro un lavoro centrale riguardo l’argomento. Qui di seguito, comunque, l’abstract del libro, intitolato “Emozioni distruttive. Liberarsi dai tre veleni della mente: rabbia, desiderio e illusione” (Mondadori, 2004):

Con la meditazione i monaci buddisti riescono a raggiungere uno stato di serena felicità. E assicurano che è una condizione che tutti possono sperimentare. Ma come? Per rispondere a questa domanda un gruppo di psicologi, filosofi e neuroscienziati occidentali guidati da Daniel Goleman - il profeta della cosidetta "intelligenza emotiva", che ha rivoluzionato con le sue teorie la moderna psicologia - ha incontrato il Dalai Lama. Dal loro incontro è scaturita una sola risposta: liberarsi dai "veleni della mente" (rabbia, desiderio, illusione) è la chiave della felicità. Così se da un lato il Dalai Lama spiega come trasformare le emozioni negative in sentimenti positivi, dall'altro Goleman mostra, con rigorosi metodi scientifici, come la pratica della meditazione possa rimuovere le cause delle nostre peggiori pulsioni. Insieme i due autori invitano a gettare uno sguardo colmo di speranza sul lato più oscuro della nostra mente per renderlo limpido e luminoso.

lunedì 10 dicembre 2007

Quanto incide la psicolinguistica….


Di Gianandrea Abbate

La domanda che più ricorre nei miei incontri o durante le presentazioni del metodo è questa: ‘Quanto può incidere la psicolinguistica nell’ambito della comunicazione’?
Ecco una risposta sintetica. L’efficacia della comunicazione si valuta su 3 fattori chiave: il posizionamento del concetto merceologico nella mente del consumatore (il dove), il contenuto dell’advertising (il cosa) e il modo in cui ottimizzare l’efficacia dl messaggio (il come): la psicolinguistica studia questi tre fattori e soprattutto come a certi segni corrisponde la percezione collettiva di certi concetti e viceversa, secondo una logica emotiva estremamente precisa.
La psicolinguistica ha dimostrato che la psiche emotiva, indipendentemente dalla diversità del target, reagisce con le stesse dinamiche agli stimoli.
Aiutando a capire il posizionamento emotivo e gli effetti sulla psiche di tutti gli stimoli comunicazionali, fornisce un interessante contributo ad agenzie ed aziende nella messa a punto dei messaggi e nell’ottimizzazione della loro efficacia e degli investimenti in comunicazione, riducendo al minimo il margine di errore, perché individua per ogni concetto gli elementi emotivi costitutivi inconsci.
Ricordiamo che la psiche del consumatore può essere rappresentata come un iceberg: la parte visibile/razionale, che raffigura i bisogni espliciti e i comportamenti manifesti, non costituisce che il 30% rispetto ad un 70% di massa nascosta, che è la parte emozionale. La ricerca psicolinguistica studia le situazioni emotive alla base di quel 70% dei comportamenti umani.
Intervenendo sugli elementi distonici del linguaggio è possibile modificare la reazione del pubblico e questo intervento si traduce in un aumento del ricordo e in definitiva del sell out.

Un e-commerce più emozionale

Di Fabrizio Bellavista

In un recente studio, Eurisko evidenzia il ritardo dell’e-commerce, che sembra non voler approfittare delle nuove possibilità del web, quali l’interattività e la costruzione di community. E sottolinea come l’e-commerce, generalmente, non si basi su fattori emozionali ma solo su aspetti prevalentemente oggettivi e di conseguenza asettici e di poco appeal.

lunedì 26 novembre 2007

Mario Canali e l’installazione ‘Neuronde’


Di Fabrizio Bellavista

Sono stato molto felice di rincontrare Mario Canali, artista multimediale ma non solo. Nel suo studio multifunzionale, in cui sono presenti tutte le sue opere, l’immenso schermo posizionato nel salotto in cui si può vedere qualsiasi documento digitale la dice lunga sul profilo di innovatore.
Mi sono ritrovato a parlare con lui di psicolinguistica, di neuro bio feedback, di ricerche sulle onde, di ricerche soprattutto sull’emozionale. Una cosa mi ha colpito: Mario Canali tra le altre attività è anche docente universitario e mi ha raccontato che spesso, quando intraprende discorsi sulla emozionalità e, quindi, sui percorsi che attraverso le onde celebrali si possono fare per avere un tracciato di questa emozionalità, ha una esperienza di scontro: capita che allievi si alzino ed escano di classe oppure polemizzino vivacemente.
Riguardo all’aspetto emozionale, fantastica è la sua installazione chiamata ‘neuronde’: una persona seduta all’interno di un ambiente è collegata con dei sensori che monitorano le onde celebrali, le quali modificano la scenografia dell’ambiente.

“La bocca più di tutto mi piaceva”, un libro di Nadia Fusini

Di Fabrizio Bellavista

Ho voluto estrapolare questa brevissima spiegazione di un’emozione, che ho trovato molto forte nel libro “La bocca più di tutto mi piaceva” di Nadia Fusini: “Il luogo ove si cresce come può non determinare con le sue luci e colori, le sue temperature, i suoi amori di freddo e di vento e di calore, una grammatica essenziale di gusti?”

"Dove abitano le emozioni" di Mario Botta e Paolo Crepet


Di Ylenia Battistello

La felicità e i luoghi in cui viviamo. Di fronte al caos e alla fatica del nostro vivere, ripensare la città come luogo dove poter essere felici può sembrare un'utopia: Crepet e Botta dimostrano invece che è possibile. Questo libro contiene infatti una necessaria e attuale riflessione a due voci che attraversa e reinterpreta la mappa degli spazi urbani perchè ogni cittadino possa finalmente vivere un tempo non solo produttivo, ma dove emozioni e ricchezza siano strumenti di nuova convivenza.
Il legame tra spazi urbani mal progettati e infelicità è ben conosciuto. Lo psichiatra Paolo Crepet e l'architetto Mario Botta, a colloquio con il giornalista Giuseppe Zois, riannodano il percorso ideale e reale dei luoghi in cui viviamo in cerca non di una vita alienata, ma di una quotidianità gioiosa.
Le nostre emozioni dipendono infatti anche e soprattutto dai luoghi in cui passiamo il nostro tempo: i colori, la luce e l'organizzazione degli ambienti possono generare solitudine, benessere, disagio, stimolare creatività o noia, a partire dal luogo più trascurato e più indispensabile per la crescita di ogni generazione: la scuola.

L’arte di Kandinskij e la psicolinguistica

Di Gianandrea Abbate e Ugo Ferrero

E’ stata effettuata una particolare analisi su Vasilij Kandinskij, pittore fortemente orientato al raffronto tra colori, suoni e stati emotivi, nonché precursore di discipline scientifiche che studiano i meccanismi della percezione umana dal punto di vista emotivo.

Kandinskij conosceva bene queste leggi, tanto da utilizzarle nelle sue opere, che spesso poco vogliono dire sul piano razionale, ma molto significano a livello emozionale.
Al Centre Pompidou di Parigi è esposto un suo quadro molto singolare, ‘In onore a una voce sconosciuta’, rappresentazione di una voce femminile sentita al telefono, che lo colpì profondamente, trasmettendogli sensazioni ormai sopite (questo incontro telefonico ebbe anche un seguito: si conobbero e da lì al matrimonio il passo fu breve). A distanza di 80 anni, le tecniche del III millennio consentono di realizzare ‘digitalmente’ ciò che egli fece con la sua sensibilità artistica. Il quadro è stato analizzato con la psicolinguistica (sono stati ‘scannerizzati’ i segni costituenti come i colori, le forme e le linee grafiche) e i dati di espressione visiva e di ‘metalinguaggio’ sono stati inseriti nel database e nel software esclusivo Psycho-Research.
Il messaggio visivo è stato inoltre ‘tradotto’ in una fonopoiesi, messaggio auditivo-vocale-musicale. Dall’analisi è emerso che Kandinskij ha meta-comunicato una ritrovata euforia: tra i coinemi rilevati c’è la tendenza a ‘ri-vedere’ il suo ‘io adolescente’ e tra i campi semantici appaiono concetti come ‘confusione’, ‘tentazione’, ‘riprendere energia’, ‘effervescenza’ con un pizzico di ‘batticuore’.
Emerge infine un dato curioso: all’epoca di Kandinskij la telefonia non era certamente sviluppata come oggi. È quindi possibile che gli eccessivi tratti neri rilevati nel dipinto rappresentino interferenze ritmiche nella bassa qualità della trasmissione telefonica….

martedì 23 ottobre 2007

Le nuove metropoli: digitali, ecocompatibili, emozionali…


Di Fabrizio Bellavista

Sono intervenuto al MarketingCamp3, durante l’Innovative Day, all’interno della 9 giorni di Innovation Circus che aveva come tema centrale ‘Glocal Innovation’, con un intervento sulla identità delle nuove metropoli con qualche breve considerazione su una città tratteggiata a misura d’uomo: sempre di più il brand città influisce oltre che sulla percezione di sé, sulla possibilità di sviluppo dell’azienda situata nel suo territorio e di conseguenza sul proprio business.
Milano, se da un lato la ricerca ‘Milano Futura’ effettuata da Psycho Research e Teseo Research su un target business dimostra che vuole cambiare, dall’altra conferma la sua identità votata alla finanza e protesa ad una concezione ‘aggressiva’ della professione, ma che vuole essere anche una città più ludica, informale e che tenga conto dell’affettività in senso generale del termine, come d’altronde i nuovi campioni delle grandi metropoli brand in ascesa confermano. Quindi no alle città costruite a tavolino con la conseguenza di generare la ‘Sindrome di Agadir’, ma città ‘a strati’, capaci di accogliere i segnali provenienti dalla sua storia e capaci di essere bacino collettivo di una emozionalità consapevole e feconda verso un’innovazione che trova nel digital progress il suo sistema nervoso e comunicazionale.

Milano e Milano ideale: il BIL (benessere interno lordo) più che il PIL (prodotto interno lordo). Prima e seconda parte


Di Gianandrea Abbate

Ho presentato l’analisi ‘Il vissuto di Milano e Milano ideale nell’immaginario collettivo. Scenari emotivi e opportunità di una metropoli del futuro’ il 10 ottobre al Palazzo Affari ai Giureconsulti. Questo appuntamento di Innovative Day, la giornata in cui la comunicazione e l’azienda moderna si sono incontrate e hanno incontrato la città, è avvenuto all’interno di Innovation Circus, la nove giorni dell’innovazione milanese che ha fatto conoscere al grande pubblico il mondo della ricerca e dell’innovazione. Partendo da un test che individua sul target le coordinate del posizionamento emotivo collettivo di un concetto, la metodologia dell’Istituto ha individuato associazioni emotive collettive statisticamente ricorrenti in mappe mentali generali sia sulla percezione di Milano che sul concetto di Milano ideale. E’ risultato che i concetti associabili alla percezione di Milano sono molto distanti da quelli della Milano ideale. I primi sono compresi tra l’eccitazione e l’aggressività, si posizionano all’interno di un’area di onnipotenza e si identificano in personaggi mitici come Attila, testimonial come la Dark Lady, politici come Bush, vizi come la lussuria, animali come il coccodrillo, aspetti finanziari come Borsa e azioni, al vino di qualità, in colori come il bordeaux e il nero e nell’idea del patrigno. La Milano ideale, invece, si posiziona lontano da questi concetti: rispettivamente tra felicità e serenità, nell’area ludica / affettiva ed è associata a Michelle Hunziker, all’assenza di riferimenti politici e di vizi, all’animale domestico, al credito a consumo, all’arancione e all’azzurro e all’amica. Vi sono inoltre associati concetti come performance, no inquinamento, no divieti, no complicazioni, sentirsi sicuri e casa biologica con tecnologie intelligenti. Riflettendo sui feed back provenienti dal data base psicolinguistico il mapping della popolazione italiana si identifica, per più del 50% dei casi, nell’area della ‘propositività’, che è quella inerente alla Milano ideale, mentre la ricerca segnala che il posizionamento della Milano attuale, ormai priva di grandi ideali, è all’interno dell’area della controdipendenza, che rappresenta soltanto il 3% della popolazione italiana. Possiamo quindi affermare che la città di Milano possiede da una parte una forte connotazione professionale e determinazione, dall’altra che è recepita ‘senz’anima’ ed ‘egoista’ e concludere affermando che Milano dovrebbe operare una rinascita, indirizzandosi maggiormente verso i concetti di sicurezza, natura e cosmopolitismo e preoccupandosi maggiormente del BIL (benessere interno lordo) più che del PIL (prodotto interno lordo). http://www.innovationcircus.it/evento.php?id_evento=19. Download presentazione: http://www.innovationcircus.it/userimage/Abbate.pdf

giovedì 27 settembre 2007

Presentazione della ricerca "MILANO FUTURA" a "Innovative Day", 10 ottobre 2007


Durante i nove giorni di "Innovation Circus" che si svolgerà a Milano dall'8 al 16 ottobre, il giorno 10 ottobre, sarà presentata la ricerca "MILANO FUTURA. Scenari emotivi e opportunità di una metropoli del futuro": una ricerca sulla percezione da parte del mondo b2b lombardo riguardo la metropoli Milano come città ideale; uno spunto per offrire agli operatori economici, del marketing e della comunicazione strumenti avanzati di lettura, azione e comunicazione di impresa corredata da mappe psicolinguistiche che approfondiranno la parte emozionale della percezione della metropoli.
La ricerca è a cura di Mario Scolari (presidente Teseo-Research) e Gianandrea Abbate (presidente Psycho-Research).
Nel fitto programma della giornata la presentazione è preceduta da un MarketingCamp a numero chiuso e seguita da un collegamento con l'isola 'Italian-Life' nel mondo virtuale di Second Life.
Milano, 10 ottobre. Ore 17 Sala Colonne (al Piano terreno) del Palazzo Affari ai Giureconsulti (via Mercanti, 2 - Milano). Entrata libera. RSVP a redoffice@email.it.
www.innovationcircus.it

Informazioni personali

Questo blog è condotto collegialmente da Gianandrea Abbate e Fabrizio Bellavista partner in Psycho Research, diventato nel 2012, istituto di ricerca "Emotional Marketing".

My favourite books:

  • Amin S., Il Capitalismo nell’era della globalizzazione, Asterios Editore
  • Amoroso B., La Globalizzazione, La Meridiana
  • Anolli L. e Candia R., Teorie Psicologiche sullo sviluppo del linguaggio, Angeli
  • Anolli L. e Ciceri R., La voce delle emozioni, Angeli
  • Arnheim R., Visual Thinking, University of California
  • Bandler R., MacDonald W., Guida per l’esperto alla submodalità, Astrolabio
  • Barthes R., Elements de Semiologie, Seouil
  • Bartlett F., Il Pensiero, Angeli
  • Bateson G., Verso un’ecologia della mente, Adelphi
  • Battacchi M.W., La dimensione evolutiva dell’esperienza emozionale, Piccin
  • Beck U., Cos’è la globalizzazione, Carocci
  • Belleli G., Etichettamento e condivisione sociale delle emozioni, Liguori
  • Berstein N., The Coordination and Regulations of Movements, Pergamon
  • Blasi G., Internet, Guarini e Associati
  • Bolliger D. e Hostfede G., Internazionalità, Guarini e Associati
  • Boncinelli E., La formazione della corteccia cerebrale, Le Scienze 346.
  • Brioschi T., L’efficacia della Pubblicità, Comunicazioni sociali
  • Bull P., Posture and Gesture, Pergamon Press
  • Bynon T., Linguistica storica, Il Mulino
  • Calabrese O., Il linguaggio dell’arte, Bompiani
  • Calissano P., Neuroni, mente ed evoluzione, Garzanti
  • Canepari L., Introduzione alla Fonetica, Einaudi
  • Chomsky N., Studies on Semantics in Generative Grammar, Mouton
  • De Kerchove D., Brainframes. Mente, Tecnologia, Mercato, Bakersville
  • Di Nardo N. e Zocchi A.M., Internet. storia, tecnica, sociologia, Utet
  • Dilts R., Grinder J., Bandler R., Bandler L.C., DeLozier J., Programmazione neuro-linguistica, Astrolabio
  • Dogana F., Le parole dell’incanto, Angeli
  • Dogana F., Suono e senso, Angeli
  • Eco U., Trattato di semiotica generale, Bompiani
  • Eddy Carli E. (a cura di), Cervelli che parlano, Bruno Mondadori
  • Edelman G.M., Darwinismo neuronale, Einaudi
  • Ferrucci P., Crescere, Astrolabio
  • Floch J.M., Semiotica, Marketing e Comunicazione, Angeli
  • Fornari F., Fondamenti di una Teoria Psicoanalitica del Linguaggio, Boringhieri
  • Foss B., New Horizons in Psychology, Penguin
  • Fredu
  • Freud S., Compendio di Psicoanalisi, Bollati Boringhieri
  • Freud S., L’inconscio, Bollati Boringhieri
  • Green J., La nuova frontiera delle comunicazioni, Mondadori
  • Guendalini M., La sfida Globale, Adn Kronos
  • Hall E.T., Beyond Culture, Anchor Voubleday
  • Hall E.T., Il linguaggio silenzioso, Bompiani
  • Heller R., Supermarketing, Sperling & Kupfer
  • Jakobson R., La forma sonica della lingua, Il Saggiatore
  • Johnson-Laird P.N., The Computer and the Mind, Harvard University Press
  • Kotler P., Marketing Management, Isedi
  • Leavitt T., Marketing Imagination, Sperling & Kupfer
  • Luscher M., Il Test dei colori, Astrolabio
  • MacLuhan M., La Galassia Gutenberg, Armando
  • Maffei L., Il Mondo del cervello, Laterza
  • Matthei E.H., Elementi di Psicolinguistica, Il Mulino
  • Mecacci L., Identikit del Cervello, Laterza
  • Morris D., I Gesti nel Mondo, Arnoldo Mondadori
  • Necci L., Il Terzo Millennio, Marsilio
  • Oliverio A., Biologia e Filosofia della Mente, Laterza
  • Omae K., Il senso della globalizzazione, Etas
  • Orford J., Psicologia di Comunità, Angeli
  • Peruzzi L. e Tornielli G., Cromer-Physics for the Life Sciences, Piccin
  • Plutchick R., Emotion: a Psychoevolutionary Synthesis, Harper and Row
  • Pribkam K., Il Linguaggio del Cervello, Angeli
  • Pulcini E., Dopo Internet, Castelvecchi
  • Putnam H., La sfida del realismo, Garzanti
  • Sherer K.R., Methods of Research on Vocal Communications: Paradigms and Parameters, Ekman
  • Sherer K.R., Non Linguistic Vocal Indicators of Emotion and Psychopathology, Izard
  • Temple C., Il nostro Cervello, Laterza
  • Tolman E., L’Uomo Psicologico, Angeli
  • Tomatis A., Ascoltare l’Universo, Baldini & Castoldi
  • Watzlawitck P., La prospettiva relazionale, Astrolabio
  • Watzlawitck P., Pragmatica della comunicazione umana, Astrolabio
  • Zapparoli G., La perversione logica, Angeli
  • Zeji S., A Vision of the Brain, W.H. Freeman and Co