
Di Gianandrea Abbate
Riporto qui di seguito un’intervista fattami da Laura Lanfranconi per il mensile ADV – Reed Business Information – www.advertiser.it
Non c’è il rischio che la percezione da parte degli individui muti con il variare del contesto? Le reazioni, ad esempio, al colore rosso possono essere soggette a cambiamenti?
Gli elementi della percezione vengono monitorati costantemente anche se in realtà i dati basici sono immutabili, perché fanno parte della fisicità umana. Semmai il colore rosso può essere investito di significati diversi, ma rimane pur sempre un’onda luminosa di circa 800 nanometri e quando impatta sulla nostra retina produce nell’individuo le stesse reazioni.
Quali sono gli errori più comuni che vengono commessi in comunicazione?
La comunicazione si basa sulla forza del “cosa si dice” e del “come lo si dice”, in relazione all’immagine dell’azienda. Gli errori quindi sono generalmente di tre tipi. Può accadere che una comunicazione sia corretta in funzione della merceologia e del prodotto, ma non sia sostenibile rispetto all’azienda e alla sua immagine, o al contrario …
Quindi in che momento della ideazione o della realizzazione di una campagna è utile rivolgersi alla ricerca psicolinguistica?
La verifica psicolinguistica è molto flessibile e usualmente applicata sia a monte, sia a valle della comunicazione.
L’approccio psicolinguistico fornisce anche indicazioni in merito alla tipologia di mezzi da usare?
Sì, abbiamo infatti verificato che alcuni marchi, così come alcune tipologie di prodotti, sono più in sintonia e quindi ottengono risultati migliori con alcuni mezzi e, addirittura, su alcuni canali, piuttosto che altri. E le differenze sono consistenti, arrivano anche al 20-30% in più o in meno.
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