
Di Gianandrea Abbate
Secondo quanto riportano gli studi di molti Scienziati Internazionali, tra cui Luscher nel suo famosissimo libro “Il Test dei Colori”, sono state condotte numerosissime osservazioni registrando le reazioni di un campione di pazienti cui si chiedeva di guardare insistentemente per un certo periodo di tempo un determinato colore. Ne è risultato quanto segue.
Il Rosso produce effetti insospettati facendo registrare un aumento della pressione arteriosa, del ritmo respiratorio e persino del ritmo cardiaco, andando a modificare quindi il funzionamento e le reazioni automatiche del Sistema Nervoso Autonomo.
Sempre Luscher riporta le conclusioni di Hering, che osservò una proprietà statisticamente ricorrente nel funzionamento dei bastoncelli retinali.
La Rodopsina si alterava in un verso quando esposta a colori ad alta frequenza visiva e riprendeva il suo colore naturale se esposta a colori con opposta frequenza visiva.
Gli effetti erano speculari all’esposizione rosso-verde e giallo-blu.
Il Grigio, ad esempio, tendeva a non creare effetti né catabolici (regressione della rodopsina) né anabolici (progressione della rodopsina) e non presentava alcun effetto psicofisiologico misurabile né alcun attributo Emotigeno, proprio per la sua neutralità e la sua incapacità a livello di frequenza visiva di attivare la rodopsina.
Il Nero rappresentava infine, come ben si sa a livello collettivo, la “negazione del colore”.
Ogni Colore primario tende a produrre reazioni più o meno inconsce in chi ne viene esposto. Le Emozioni collegabili ai Colori sono assolutamente uguali tra individui di una stessa cultura ma anche tra culture diverse o diversissime, naturalmente con rare eccezioni che però confermano la regola totalizzante ed assoluta.
Peraltro, le singole Emozioni Primarie si attivano negli individui nelle stesse aree Cerebrali, registrano tracciati uguali di riconoscimento collettivo e rappresentano quindi una costante antropo-fisiologica trasversale.
Non deve stupire quindi che anche i modi rappresentazionali (figli di diversi stati emozionali) seguano lo stesso tipo di dinamica.
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