
Di Paola Colzani
C’è una spiegazione scientifica dietro la decisione assunta da ogni elettore. A sostenerlo è Drew Western, psicologo e psichiatra alla Emory University di Atlanta, in seguito ad importanti studi sull’argomento. I risultati hanno comprovato che la ricezione di informazioni politiche non è univoca. Ce ne sono alcune che vengono immagazzinate in una zona (sottile) del cervello in cui la ragione è predominante, mentre altre sono processate in un’area (profonda) più emozionale. La vera scoperta è però il maggior peso che assume tale seconda parte rispetto alla prima, in caso di conflitto tra le due. Una sorta di vittoria dell’area cerebrale emozionale su quella razionale. Questo, tradotto in altro linguaggio, significa che, al momento del voto, le emozioni contano più della ragione. Ecco spiegata la ragione per la quale alcuni politici, coloro in grado di comunicare alle emozioni dei cittadini, ottengono maggiore successo rispetto ad altri. Il segreto di un’informazione politica incisiva non è tanto puntare sul lato positivo, bensì risiede nell’essere consapevoli della convivenza dei due aspetti opposti e del valore della comunicazione emozionale. Il libro è di Drew Westen, The Political Brain (PublicAffairs, pp. 384 $ 26, 95).
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